Da bambino sognavo di diventare un principe. Poi un astronauta. Poi un cantante d'opera. Poi ho iniziato a studiare architettura a Venezia perché volevo diventare un restauratore. Alle fine ho iniziato ad amare l'urbanistica. La mia tesi di laurea era un progetto di incremental-housing come risposta al disagio abitativo degli immigrati. Mi sono laureato con il massimo dei voti e la tesi ha vinto la menzione d'onore del Premio Nazionale "Architettura e Sostenibilità" promosso da Adescoop e dall’Associazione Internazionale “Cultura&Progetto Sostenibili Ecoaction”. Ho anche completato con il massimo dei voti il corso di perfezionamento post lauream in "Azione locale partecipata e sviluppo urbano sostenibile" (@ IUAV, Venezia).
Ho svolto un tirocinio a Barcellona (@Archikubik), lavorando soprattutto allo sviluppo di concorsi. Sono tornato a Venezia e ho iniziato a collaborare con uno studio locale (@Studio Zordan) ad un grosso progetto di sviluppo residenziale e, successivamente, con uno studio a Padova (@Bongiana Architetture) specializzato in interior design di negozi e stands per marchi di abbigliamento. Nel 2010 ho cambiato direzione e iniziato a lavorare nel settore della progettazione partecipata a Torino (@Avventura Urbana). Mi sono occupato di progetti di rigenerazione urbana, eventi partecipativi (Electronic Town Meetings, Open Space Technology, Planning for Real, ecc.), comunicazione del progetto, consultazioni pubbliche e presentazioni. Due anni più tardi due dei dei miei capi hanno fondato un nuovo studio (TRA architettura condivisa) e li ho seguiti in questa nuova avventura, affrontando progetti di pianificazione e rigenerazione urbana, studi di fattibilità, progetti di social housing e co-housing, nuove forme dell'abitare, adaptive reuse. Nel 2012 ho completato il master in "Management del patrimonio immobiliare" (@SAA, Torino). Dopo questi emozionanti anni, ho pensato che fosse arrivato per me il momento di camminare con le mie gambe. E così, attualmente, porto avanti i miei progetti e concorsi come Andrea Andrich Architetto. |
When I was a child I used to dream of becoming a prince. Then an astronomer. Then an opera singer. Then I started studying architecture In Venice because I wanted to be a restorer. I ended up loving urbanism. My graduation project was a low-cost incremental housing project for immigrants. I graduated with Hounors (cum laude) and my final project was awarded in the third edition of the National Competition "Architettura e Sostenibilità" promoted by Adescoop and Associazione Internazionale “Cultura&Progetto Sostenibili Ecoaction”. I also completed with Honours the postgraduate specialisation degree in "Participatory planning and sustainable urban development" (@ IUAV, Venice).
I did my internship in Barcelona (@Archikubik), working mainly on competitions. I moved back to Venice and started collaborating with a local firm (@Studio Zordan) on a big residential project and, later, with a firm in Padua (@Bongiana Architetture) specialised in interior design of stores and stands for clothing brands. In 2010 I changed direction and started working in the participatory design field in Turin (@Avventura Urbana). I was involved in community regeneration projects, participatory events (Electronic Town Meetings, Open Space Technology, Planning for Real, etc.), urban and architectural projects communication (both graphic and content), public consultations and presentations. Two years later two of my chiefs founded a new firm (TRA architettura condivisa) and I followed them. We continued to deal with participatory design but also with urban planning and renovation, feasibility studies, social housing and co-housing projects, new and innovative residential models, adaptive reuse. In 2012 I completed the postgraduate specialisation degree in "Real estate management" (@SAA, Turin). After these exciting years, I thought it was time for me to branch out on my own too. I currently deal with my own projects and competitions, under the name of Andrea Andrich Architetto. |
"La mia casa è il mio rifugio, un elemento emozionale di architettura, non un freddo elemento di necessità. Credo nell’architettura emozionale; è molto importante per gli esseri umani che l’architettura ricerchi la sua bellezza, perché se ci sono molte soluzioni tecniche per un problema, la più valida di queste è senza dubbio quella che offre all’uomo un messaggio di bellezza ed emozione. Questa è l’architettura."
(Luis Barragán, Escritos y conversaciones, el Croquis Editorial, Madrid, 2000)